Pinchi Pedalpiano System

Il nuovo Pinchi Pedalpiano System è uno strumento di concezione modernissima, realizzato in fibra di carbonio con macchinari ad alta precisione a controllo numerico computerizzato. Non si tratta di una mera replica dei sistemi di piano-pédalier ottocenteschi.

Presenta, infatti, varie funzioni innovative, che mirano a espandere il concetto di “pedalpiano”, a farne uno strumento ancor più versatile e stimolante per chi lo suona, per chi lo ascolta e anche per i compositori che intendano scrivere nuova musica per piano-pédalier.
Le principali innovazioni della Pedaliera Pinchi sono:

1

La possibilità di funzionare con qualsiasi piano- forte a coda (anche mezza coda o un quarto di coda). Il meccanismo, infatti, agisce direttamente sulla tastiera esterna del pianoforte, proprio come fanno le dita di un pianista.

Le dimensioni e il peso contenuto (meno di un pianoforte verticale) consentono un agevole trasporto anche in aereo, per realizzare tour concertistici con piano-pédalier anche in altri continenti a costi ragionevoli. L’assemblaggio con i due pianoforti avviene in circa mezz’ora.

Il pianoforte inferiore, a cui vengono tolte le gambe, viene poggiato sulla base della pedaliera stessa, e la sua gamba posteriore viene rimpiazzata da una gamba più corta.

Il pianoforte superiore viene poggiato con le sue gambe anteriori sulla base della pedaliera, e la sua gamba posteriore è sostituita da una gamba a ponte di altezza adeguata. Ciò consente un agevole e rapido montaggio e smontaggio del sistema attraverso lo scorrimento su ruote.

La possibilità di agire con pianoforti diversi amplifica la gamma timbrica, ad esempio se il pianoforte inferiore ha un suono ben diverso dall’altro. E’ anche possibile adattare il Pinchi Pedalpiano System per l’uso con pianoforti storici (Erard, Pleyel, Graf, etc).

2

Disporre di tre registri indipendenti di 16 piedi, 8 piedi, 4 piedi e di un’estensione di 5 ottave.

I tre registri sono azionati da tre rispettivi pedali di ottone, posti a sinistra dei tre pedali del pianoforte superiore.

In base al registro usato, cambia l’estensione della pedaliera: il 16’ usa le tre ottave più gravi del pianoforte; l’8’ suona fino al la 440, il 4’ ancora un’ottava più su, consentendo di raggiungere un’estensione di ben 5 ottave.

La possibilità di cumulare i registri consente di raddoppiare (o anche triplicare) all’ottava e alla quindicesima ogni nota singola suonata con la pedaliera, con effetti timbrici inusitati e sfruttabili dai compositori contemporanei.

3

Avere un pedale di risonanza a tre posizioni. La pedaliera ha un pedale di ottone posto alla destra dei tre pedali del pianoforte superiore, che controlla gli smorzatori dei due pianoforti.

Nella posizione di destra lascia sempre alzati gli smorzatori del piano- forte inferiore; nella posizione di centro agisce come un normale pedale di risonanza per il solo piano- forte inferiore; nella posizione di sinistra controlla congiuntamente gli smorzatori di entrambi i piano- forti.

Il passaggio da una posizione all’altra è immediato e più essere effettuato durante un’esecuzione, così da gestire al meglio le risonanze di entrambi i pianoforti.

Il Pinchi Pedalpiano System sarà presto in vendita, permettendo a organisti, Conservatori, Scuole e Teatri che già dispongono di due pianoforti a coda o mezza coda di ottenere un piano-pédalier ad un costo analogo a quello di un buon pianoforte verticale.

Ciò potrà, auspicabilmente, consentire la diffusione internazionale del piano-pédalier, finora ostacolata proprio dai problemi logistici di costruzione e trasporto dello strumento: se ne lamentava già il padre di Mozart, a proposito delle difficoltà di spostamento del piano-pédalier di Anton Walter che Wolfgang portava con sé per i suoi concerti negli ultimi anni della sua vita.

Del resto, l’idea di un piano- forte “aumentato” già stuzzicava la creatività del Salisburghese, che suonò in prima esecuzione il suo Concerto K 466 proprio con il suo piano-pédalier, e per Robert Schumann il piano-pédalier era “il pianoforte del futuro”.

E chissà che proprio il piano-pédalier, già dato per estinto, non possa essere veicolo di una nuova concezione del pianoforte, come strumento sempre più attuale e proiettato verso il futuro?

Roberto Prossedawww.robertoprosseda.com

Claviorgano

Impossibile sintetizzare in poche righe le immense possibilità dello strumento.

Ogni compositore di musica per tastiera tra il Quattro ed il Settecento vede organo e cembalo come strumenti complementari; ciò che manca all’uno è presente nell’altro e la somma delle caratteristiche foniche, timbriche e tecniche dei due realizzano un mondo sonoro ideale.

Tutta la letteratura rinascimentale e barocca genericamente destinata a “strumenti da tasto” rivive come in un sogno nel quale si fondono gli idiomi dei due strumenti.

Organo Pinchi; tastiera di 55 tasti (ContraSI-fa”’) divisa in bassi e soprani tra do’ e do#’; pedaliera di 30 pedali (DO-fa’). Due somieri indipendenti ed autonomi per bassi e soprani alimentati da due elettroventilatori e due mantici. Pressione 70 mm. Trasmissioni in fibra di carbonio, legno di cedro, alluminio e ferro. Trasposizione 415-440 Hz.
Clavicembalo Franco Barucchieri (copia Mietke); due manuali di 62 tasti ContraFA-sol”’, 8’8’4′ + liuto diviso tra bassi e soprani. Trasposizione 415-440 Hz.

Gli strumenti sono sovrapposti e collegati da un esclusivo meccanismo in titanio realizzato presso la TITANIA S.P.A che permette di suonarli in tutte le combinazioni possibili (compreso cembalo al pedale).

Unioni possibili: Organo-Cembalo, Cembalo-Organo, Organo al Pedale costantemente unito.

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